Luca Pignatelli
Luca Pignatelli nasce a Milano nel 1962, dove vive e lavora. Figlio d’arte e laureato in Architettura al Politecnico di Milano, sviluppa fin dagli esordi una ricerca pittorica profondamente legata alla memoria, al tempo e alla stratificazione culturale. La sua opera si costruisce attorno a un archivio visivo di immagini provenienti dalla storia antica e moderna, accostate a simboli della modernità industriale in un dialogo evocativo e poetico.
Attraverso l’uso di materiali non convenzionali — come tele ferroviarie, legni, tappeti persiani e gomma — Pignatelli contrappone supporti grezzi a immagini di raffinata bellezza: teste classiche, architetture antiche, treni, aerei, figure mitologiche. Il risultato è un “Teatro della Memoria”, dove classicità e contemporaneità convivono in armonia.
Debutta nel 1999 alla Limn Gallery di San Francisco, vince il Premio Cairo nel 2000, ed espone in importanti istituzioni internazionali come il MART di Rovereto, la Galerie Daniel Templon di Parigi, la Casey Kaplan Gallery di New York e la Biennale di Venezia (2003 e 2009). Nel 2011 presenta a Palazzo Poli (Roma) una serie di opere su carta con tecniche sperimentali come l’acquatinta allo zucchero.
Dagli anni ’90 si dedica completamente alla pittura. Trasferitosi a New York nel 1996, conserva l’abitudine di partire dalla realtà visibile — ciò che vede affacciandosi alla finestra — per realizzare vedute urbane e ritratti, spesso ripetuti in variazioni minime, come in una sequenza cinematografica. Le sue opere, caratterizzate da una materia pittorica intensa e corposa, celebrano la luce, la forma e il colore, oltre il semplice dato visivo.
Esordisce nel 1986 con una personale alla Galleria Carlo Virgilio di Roma. Partecipa alla XXI Quadriennale di Roma nel 1996, vince il Premio Cairo nel 2001 con l’opera Blue Room, e nel 2003 è tra gli artisti selezionati per Italian Factory, progetto collaterale alla 50ª Biennale di Venezia. Espone in numerose sedi prestigiose tra cui il Chiostro del Bramante e Palazzo della Ragione (2005), lo Shanghai Art Museum (2007), il MACRO di Roma (2010), e la Forum Gallery di New York. Nella mostra Nude City (2010) accosta nudi femminili a vedute metropolitane, fondendo intimità e dimensione urbana.